Sono passati due anni dalla litigata perfetta. Quella che ha decretato la fine degli Oasis. Noel Gallagher è tornato con un album solista. Il primo senza il “ragazzo scimmia” davanti al microfono.
Lui stesso ha anticipato i critici: “Tanto lo so cosa scriverete. Il disco è pieno di belle canzoni (come sempre) ma peccato cha e cantarle non ci sia l’altro”.
Noel ha 44 anni, con ogni probabilità il meglio l’ha già dato, eppure io aspettavo questo disco.

Avevo 10 motivi per farlo.

1. Perché sono sue le canzoni dei pochi album che ancora adesso, dopo 30 anni di consumo musicale compulsivo, riesco ad ascoltare dall’inizio alla fine. Senza ricorrere al mai abbastanza deprecato tasto skip (il vero killer della musica moderna).
2. Perché ha scritto “Don’t Look Back in Anger”, “Wonderwall”, “The Masterplan”, “Stop Crying Your Heart Out”, “Live Forever”
3. Perché George Martin (produttore dei Beatles mica pizza&figs) ha definito Noel Gallagher “Il più grande cantautore della sua generazione”. Se pensate: bella forza è una generazione di merda, sappiate che ogni generazione ha subito la stessa sorte critica da parte delle generazioni precedenti. Se pensate una cosa del genere vuol dire una cosa sola: che siete inesorabilmente vecchi!
4. Perché dovendo scegliere tra United e City, non ha avuto dubbi: ha scelto la squadra “sbagliata” perseverando nella fede con ingiustificata arroganza. 35 anni di insuccessi non ne hanno minimamente scalfito la certezza.
5. Perché è antipatico. Vivendo in tempi zeppi di simpatici privi di talento, oltre che di sincera simpatia, mi sembra una qualità da non trascurare.
6. Perché la sua musica ricorda i Beatles. Qualcuno magari lo considera un difetto. Io no. È come se qualcuno dicesse: “Questo piatto mi ricorda le lasagne di mia nonna”. Non è mica un complimento. È un solenne riconoscimento. Se devi ricordare qualcuno, tanto vale ricordare il meglio: mica gli dicono “mi ricorda tanto gli ultimi Rolling Stones”.
7. Perché porta con noncuranza il monociglione di famiglia.
8. Perché ha senso dell’umorismo unito ad un’arroganza ugualmente british. Riguardo al comportamento di Michael Jackson in occasione dei BRIT Awards 1996 Noel Gallagher dichiarò: “…che credeva di fare Michael Jackson venendo in questo paese dopo tutto quello che ha fatto (e credo che tutti sappiano di cosa sto parlando), vestito di bianco, cioè, come se fosse il messia, voglio dire, ma chi si crede di essere? Me?” Questo basta e avanza.
9. Perché “Scrivo musica per il ragazzo che cammina per strada senza troppe illusioni e si compra la copia giornaliera del Daily Mirror e il suo pacchetto di Bensons. Non ha soldi. Quello che importa, anche se non può comprare il nostro disco, è che lo ascolti alla radio quando lo mettono, fischietti e dica: ‘Cazzo, senti che bel motivo!'”.
C’è bisogno di altro?
10. Perché senza i primi due motivi non avrei scritto questo post.